Gli animali che popolano l’Arca di Pers sono degli annaffiatoi che, in un simbolico scambio di ruolo delle identità, si fanno animali con proboscidi, grandi orecchie e manti colorati, capaci di custodire l’acqua-della-vita destinata a nutrire ciò che vive e cresce, contrapposti allo scenario dell’acqua-della-morte del Diluvio Universale. Gli animali/annaffiatoi navigano su una barca rivestita da quotidiani pubblicati nei giorni della pandemia. Il prossimo diluvio è contenuto, infatti, nella quotidianità dei nostri gesti, nelle azioni indiscriminate e antropocentriche, incapaci di considerare sia il resto dei viventi che il futuro della nostra stessa specie, e non in una punizione soprannaturale. Così come il ristabilirsi di una nuova alleanza tra l’umanità e il creato non risiederà in un patto con il divino, ma nella costruzione di un futuro nuovo, e del tutto diverso dai passi che ci hanno condotto fino a qui. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------"A ottobre, pochi giorni prima di dare vita all’azione che avevo immaginato per Arkad - Manifesta 13 Marsiglia, mi sono ammalata di coronavirus. Questo mi ha causato polmonite e pleurite, oltre a numerosi sintomi che impiegheranno diversi mesi per scomparire. La guarigione sarà un processo che richiederà tempo. Per circa un mese quindi, per evitare di contagiare la mia famiglia, sono rimasta in totale isolamento in una parte della casa. Mia sorella, per escludere qualsiasi contatto o diffusione, ha inchiodato un nylon all’ingresso del mio corridoio, come una membrana impermeabile che stabiliva un confine tra me e il resto del mondo. In questo essere improvvisamente tagliata fuori dai miei affetti, dai miei luoghi, e persino dai miei sensi, l’unica cosa che sono riuscita a fare è stato comporre una poesia. Non scrivevo versi da vent’anni, ovvero da quando avevo iniziato a dipingere. Ho dedicato tutta la mia vita alla questione animale, e ho trovato singolare che, nel momento in cui il mio corpo è stato contagiato dal virus di una pandemia che (come molte altre epidemie) deriva da uno spillover, proprio da quella violenza del ‘mangiare l’altro’, abbia avvertito la necessità di guardare verso quel linguaggio che era stato interrotto, di ricomporre la frattura anche con quella parte istintuale di me. Corona Blue è una nuova definizione coniata per descrivere quel senso di depressione e letargia derivanti dal restare in auto-isolamento e distanziamento sociale all’interno della propria stanza." Tiziana Pers ‘Che cosa resterebbe delle nostre tragedie se una bestiola letterata ci presentasse le sue?’ Emil Cioran, Sillogismi dell'amarezza, 1952